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Futurismo
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Intervista: Rafael Hostettler Sull'Intelligenza Artificiale

Intervistiamo un esperto sulle possibilità e i rischi futuri dell'intelligenza artificiale.

Grazie ai progressi tecnologici degli ultimi decenni, l’intelligenza artificiale è diventata una realtà impossibile da evitare. La pop culture ne ha spesso messo in evidenza i possibili pericoli (pensa ad esempio a Matrix), eppure il potenziale intrinseco è indiscutibile. Utilizzandola bene, l’intelligenza artificiale potrebbe trasformare in meglio il mondo in cui viviamo. A Tomorrow siamo entusiasti di vedere quali porte l’IA aprirà all’umanità nei prossimi secoli. Stiamo gettando le basi del futuro. Un futuro in cui, grazie alla criopreservazione, potremmo possibilmente scegliere quanto a lungo vivere.

robot giocattolo
Rafael e Roboy. Oggi i robot sono in grado di eseguire diversi piccoli compiti. Cosa saranno in grado di fare nel futuro?

Rafael Hostettler – costruttore di robot, medtech e storie

Per comprendere meglio le potenzialità dell’IA abbiamo intervistato uno dei brillanti relatori della Conferenza sulla Biostasi 2021. Rafael Hostettler è il fondatore e amministratore delegato dell’azienda robotica di telepresenza umanoide Devanthro. Rafael e il suo team stanno lavorando sulla creazione di robodies, ossia corpi artificiali che possiedono tutte le qualità di un corpo umano senza la sua fragilità. L’obiettivo è quello di superare il limite umano definito dalla morte biologica. Con la degradazione del nostro corpo, la nostra mente potrebbe essere caricata digitalmente in una sorta di Cloud. Da lì potrebbe essere collegata ai robodies, consentendoci di essere ovunque vogliamo, controllando un corpo con capacità diverse. Diamo un’occhiata alla visione di Rafael Hostettler sull’IA.

Come e quando è iniziato il tuo interesse per l’IA? Ti sei ispirato a qualcuno?

Sono sempre stato incuriosito da come funzionano le cose. Uno degli obiettivi della mia vita (e una motivazione per rimanere in vita a tempo indefinito) è quello di creare un modello di qualsiasi cosa possibile. La cognizione e l’intelligenza sono particolarmente interessanti a questo proposito per due motivi. Primo, sono appassionato di meta, e comprendere come usare l’intelligenza per costruire un modello di intelligenza è il concetto di meta per eccellenza. Secondo, l’intelligenza (inclusa l’intelligenza artificiale) è un aspetto davvero incredibile, nel senso che ha prodotto la più alta densità di nuovi artefatti di sempre. Se ti guardi intorno, tutto – un tavolo, una casa, uno schermo, una tazza, un’auto ma anche film, software e persino la politica mondiale – sono artefatti creati dalla nostra intelligenza. Noi combiniamo la costruzione di modelli (ad esempio, la comprensione della fisica di un qualcosa) con la generazione di artefatti (applicando una combinazione di tanti modelli per costruire una cosa nuova). Per una persona curiosa sempre alla ricerca della novità, il potere di creazione dell’intelligenza è un argomento di studio molto affascinante. Non c’è stata quindi una persona che ha acceso il mio interesse per l’intelligenza, né un momento specifico nel tempo, ma è stata la natura dell’intelligenza stessa ad alimentare il mio interesse nel tempo.

Stai creando corpi umanoidi. Qual è la capacità umana più difficile da riprodurre in un corpo artificiale?

I muscoli, la pelle e il loro incredibile livello di integrazione. Il tessuto muscolare è un materiale affascinante. Essenzialmente, i muscoli di una mosca e i muscoli di una balena funzionano allo stesso modo, nonostante la differenza di forza generata. I muscoli sono pieni di nervi che consentono di controllare precisamente le contrazioni. Al contrario, quando si costruisce un robot classico ci sono tanti componenti rigidi che vanno montati da qualche parte: i motori stessi, i controlli elettronici, i cavi, gli ingranaggi, i dispositivi di fissaggio. Questo comporta un sacco di parti rigide per trasmettere le forze generate nei motori ai giunti, e ciò è alla base della progettazione della maggior parte dei noiosi robot di latta di oggi.

Se si confronta questo aspetto con l’assetto muscolare del volto umano, semplicemente non c’è modo di generare questo insieme di contrazioni con una qualsiasi tecnologia motoria integrabile in uno spazio tanto piccolo. (Tutti i robot con volti mobili contengono i motori nel cranio, dove noi abbiamo i nostri cervelli). E infine tutto si integra. Noi umani non abbiamo creato solo una complessa rete muscolare, ma l’abbiamo coperta con del materiale intelligente in grado di percepire il tatto, la pressione, la temperatura e i danni: la pelle. Tutti questi dati dei sensori vengono poi trasmessi, filtrati, analizzati, valutati (non solo nel cervello), e in base a questi vengono generati nuovi segnali di controllo per i muscoli. E questa configurazione funziona per ogni animale.

rafael e roboy
Rafael e Roboy, il robot umanoide – Crediti immagine: Kidslab

Immagina di poter finalmente caricare un cervello in un corpo robotico. Quali saranno i pro e i contro?

Essere caricati in un corpo robotico creerebbe un’esplosione di nuove esperienze e possibilità. Oltre a diventare senza tempo saremmo liberi di scegliere qualsiasi aspetto della rappresentazione fisica di noi stessi. Un giorno potremmo essere nel corpo di un delfino per esplorare le profondità dell’oceano, il giorno dopo un umano e successivamente ancora una nave spaziale. Con l’accesso diretto ai corpi umanoidi possiamo trasformare la nostra percezione della realtà. Oggi percepiamo una scheggia di realtà molto ristretta: la luce della lunghezza d’onda da 400 a 700 nm, le onde della pressione atmosferica che oscillano tra 20 a 20.000 Hz, l’odore di 400 tipi di sostanze chimiche e 5 sapori. E se potessimo percepire uno spettro più ampio di tutto, oltre che i campi magnetici? Inoltre, potremmo sfruttare la sinestesia artificiale, alimentando le informazioni da una modalità di sensazione all’elaborazione di un’altra. Si potrebbe sentire con l’olfatto i colori dell’arcobaleno o ascoltare l’odore del caffè appena macinato. Inoltre, come sistema biologico, la nicchia ecologica in cui possiamo sopravvivere è piuttosto ristretta. Senza protezione, abbiamo bisogno di temperature ambientali che rimangano entro pochi gradi dalla nostra temperatura corporea. Abbiamo bisogno di un’atmosfera respirabile con una composizione abbastanza specifica, così come di una fornitura regolare di acqua e di un mix molto complesso di elementi come nutrimento. Tutto ciò non è molto pratico in caso volessimo sopravvivere nello spazio, sott’acqua o su pianeti lontani.

Un altro aspetto importante è che avremmo un’interfaccia molto più potente con risorse computazionali differenti dal cervello (computer classici, computer quantici…) che potrebbero avere un grande impatto sul nostro modo di pensare.

Immagina di voler costruire un oggetto complesso (come un robody o una casa). Puoi vederlo chiaramente con il tuo occhio interiore, ma per passare da questa immaginazione ad un set dettagliato di istruzioni sono necessari tanti calcoli, modellazioni, simulazioni, ecc. Queste sono tutte attività complicate per il nostro cervello. Ecco perché abbiamo creato i computer (e più di recente l’IA): come strumento di supporto per espandere le capacità del nostro cervello. Ma controllare questi strumenti è molto complesso. Quello che vogliamo è trasferire i dati (l’oggetto immaginato) e le domande su quei dati (“e se lo costruissimo di legno, sarebbe fattibile?”) da un sistema computazionale (il cervello) ad un altro (il PC). Per questo dobbiamo tradurre la rappresentazione del nostro cervello in qualcosa con cui il computer può lavorare (come un modello in un software CAD). Come? Formando un ciclo chiuso di percezione-azione, guardando oggetti fisici (schermi) e creando segnali elettrici in altri oggetti fisici (tastiera, mouse). Gli schermi emettono la luce in modo strutturato che viene catturata dai nostri occhi e poi analizzata nella nostra corteccia visiva e trasformata in forme, simboli, testo, significato. Alimentando un modello interno di come immaginiamo che il software CAD si comporti, a seguito dei movimenti del mouse e della pressione dei tasti. Successivamente prevediamo quale azione porterà il software CAD a creare il modello più vicino a ciò che abbiamo immaginato, e quale movimento del corpo è necessario per eseguire questa azione. Quando muoviamo le nostre mani in questo modo, traduciamo ciò che immaginiamo in qualcosa su cui il software può lavorarci per rispondere alla nostra domanda iniziale. Il processo è molto inefficiente. Un cervello caricato si limiterà solo ad immaginare e avrà le risposte alle sue domande perfettamente integrate nel processo mentale. Quindi, se ti viene chiesto qual è il 10312esimo numero primo, potresti rispondere alla domanda come faresti se fosse invece ‘quanto fa 1+1’.

È molto difficile prevedere come percepiremo la realtà e osserveremo noi stessi, la società e il mondo in seguito a questi cambiamenti fondamentali. Mi aspetto che il periodo di transizione, in cui solo pochi saranno “caricati”, sarà molto precario. Un caricamento funzionante creerà uno squilibrio impressionante tra le capacità e i bisogni degli individui che va al di là di tutto ciò che abbiamo conosciuto finora. Inoltre, in questa situazione daremo risposta a delle domande a cui molti non vogliono avere risposte concrete, con un’alta posta in gioco per la società nel suo intero… Le domande sociali pongono definitivamente una sfida strepitosa. Non penso però che questi siano degli svantaggi, ma piuttosto dei sintomi correlati, che avranno bisogno di una pianificazione saggia e lungimirante per essere risolti.

Secondo te l’IA avrà un impatto positivo (o negativo) sulla nostra società attuale? E come possono l’IA e la crionica aiutarsi a vicenda?

La cosa interessante dell’IA attuale è che produce risultati inaspettati che in passato si pensava fossero impossibili. Prima di AlphaGo, le previsioni per un programma per computer che sconfiggesse un essere umano a Go erano tra “20 anni” e mai. Questo dato è particolarmente interessante perché le idee fondamentali dietro l’IA sono note da diversi decenni, e mostra quanto siamo pessimi nell’estrapolazione. Considerati quindi i trascorsi dell’umanità nell’estrapolazione dei dati, non voglio esprimere la mia opinione in merito.

Tuttavia, penso che dobbiamo ancora vedere il vero valore delle innovazioni attuali. Sono molto entusiasta per il progetto AlphaFold, che ha cambiato radicalmente il modo in cui vediamo il ripiegamento proteico. Continueremo a vedere tanto progresso nelle scienze e nei metodi grazie all’“IA aumentata”. Ciò ci permetterà di superare i limiti attuali riguardanti la crionica. Pertanto, vedo tanto potenziale positivo nell’IA per la nostra società.

Allo stesso tempo, ci sono anche dei rischi. Le informazioni curate dall’IA (ad esempio nei social media) in un certo modo polarizzano la società. L’obiettivo infatti è quello di aumentare il tempo trascorso su una piattaforma: e la risposta più efficace sta nella creazione di camere d’eco di piccoli gruppi - che crea una sorta di polarizzazione come effetto secondario. Inoltre, il bias della conoscenza dell’uso dei dati può perpetuare delle ingiustizie. L’IA potrebbe infine rendere obsoleti alcuni lavori, innescando una riformazione professionale nella società. Dato il grande numero di tentativi di definire comitati IA ed etica IA, penso tuttavia che stiamo attuando un meccanismo di auto-controllo piuttosto efficace nella nostra società.

robot che gioca a scacchi
Nel 1996, per la prima volta, un computer chiamato Deep Blue ha battuto un giocatore umano, il campione di scacchi Garry Kasparov.

Come pensi che sarà il futuro una volta, e se, saremo tutti immortali?

Non penso che raggiungeremo tutti l’immortalità. Nella mia esperienza, solo una minoranza assoluta vuole vivere la vita a tempo indeterminato, e va bene così. Penso che dovremmo tutti poter vivere quanto vogliamo, e non quanto la nostra biologia ci limita.

Non saprei cosa ci prospetta il futuro. Naturalmente c’è una moltitudine di speculazioni sotto forma di letteratura fantascientifica, film, serie e giochi, sia utopici che distopici. Vedremo quale riusciremo effettivamente a creare. Comunque, aspirare a vivere per un periodo di tempo indefinito è una spinta morale molto forte per creare una società in cui valga la pena vivere. Chi vorrebbe vivere a tempo indeterminato in una società distopica? Questo mi fa sperare che il futuro sarà utopico.

Secondo te, come coesisteranno umani e IA? Pensi che ci sia la possibilità che i robot diventino capaci di “regnare” sugli umani?

Penso che vedremo diversi tipi di IA. Alcuni saranno orientati a delle attività specifiche e ottimizzati per risolvere certi compiti. Questi saranno simili alle macchine, e la coesistenza non sarà differente da quella di oggi: gli umani definiranno l’obiettivo e l’IA ottimizzerà il processo.

Poi ci saranno IA più simili agli umani, dove le cose si faranno più interessanti. Nella mia comprensione delle cose posso dire che sarà graduale e sarà molto difficile tracciare una linea chiara tra IA come macchine e IA come esseri, in particolare perché già oggi vediamo IA in grado di produrre risultati che difficilmente sarebbero rilevabili come creazioni di macchine, se presentati fuori contesto.

Non sono particolarmente preoccupato per l’IA che governa l’umanità. Qualsiasi sia l’IA, richiederà un substrato computazionale su cui funzionare, e come tale, anche se più intelligente di noi, sarà comunque legata alle leggi fisiche. Ci sono limiti al suo auto-miglioramento. Mi preoccupano molto di più gli umani che usano il potere dell’IA per danneggiare altri umani. Ad esempio, è piuttosto preoccupante il fatto che l’umanità non riesca ad accordarsi sul divieto di armi ad attivazione autonoma.

robot che taglia le verdure
Nel futuro, l’IA potrebbe prendersi cura di molte delle mansioni quotidiane, permettendoci di avere più tempo per attività diverse.

Vedi molte persone preoccupate per l’IA o c’è invece più interesse che paura?

Come per qualsiasi tecnologia complessa, la maggior parte delle persone ha una comprensione limitata del suo funzionamento. Pertanto spesso non se ne comprendono appieno i limiti, pericoli e potenzialità. A dirla tutta, anche gli esperti del settore hanno difficoltà a fare previsioni al riguardo. Dal momento che esistono così tante tecnologie complesse, è possibile comprenderne approfonditamente solo alcune di esse. Quello che succede è che, per la maggior parte delle tecnologie, dobbiamo fare affidamento a delle semplificazioni estreme, dicerie, sogni/paure e scenari migliori/peggiori salienti comunicati da altri senza poterli valutare da soli. Ciò porta ad un’opinione pubblica plasmata da coloro che riescono ad avere più attenzione. Quanto detto è particolarmente evidente nell’IA, poiché combina una tecnologia estremamente complessa con un impatto potenzialmente illimitato ma impossibile da prevedere. È necessaria una maggiore comprensione di cosa sia la “IA” in primo luogo (nella mia esperienza, ciò che generalmente viene assunto come “IA” non è in realtà “IA”, e rimangono quindi tantissimi fraintendimenti e aspettative ingigantite). Questa è la ricetta perfetta per i grandi sogni e le grandi paure.

Un altro aspetto che impedisce di correggere questi fraintendimenti è che la maggior parte delle persone non entra in contatto diretto con l’IA, ma al massimo con gli artefatti influenzati dall’IA. In un feed di social media curato, in un chatbot che risponde ad una richiesta di assistenza e in un assistente vocale, vediamo l’influenza subdola degli algoritmi di apprendimento con miglioramento graduale. In più, i servizi spesso partono dall’essere scadenti e, man mano che i pochi entusiasti li accolgono, migliorano con il tempo. Per allora ci saremo abituati ad usarli (o pensi ancora che la capacità di Alexa di Amazon di comprendere i tuoi comandi sia magia?). La grande maggioranza dell’IA è invisibile, e ne sentiamo solo parlare quando qualcosa va così male da comparire in prima pagina.

Con queste dinamiche, penso che vedremo una preoccupazione e al contempo un’adozione e normalizzazione sempre crescente.

L’IA potrebbe aiutare a creare una società più equa. Ma come ci assicuriamo che stiamo andando in questa direzione?

Penso che il motore più forte per l’uguaglianza sia la digitalizzazione in generale. Non importa quanto io sia ricco, il miglior telefono che posso comprare o è un iPhone o è un Android e abbiamo quasi tutti lo stesso abbonamento a Netflix. Internet, con la sua disponibilità onnipresente e la sua replicazione di dati facilitata e conveniente, ha ridotto le disuguaglianze. Gli oggetti e servizi con cui trascorriamo molto del nostro tempo libero trattano tutti allo stesso modo. Ciò ha portato ad un’offerta più diversificata; per citarne una, i film di fantascienza asiatici che un’IA mi ha suggerito di vedere.

Non sono sicuro di come l’IA possa creare una società fondamentalmente più equa. Il progresso scientifico generale, che include il progresso della “IA aumentata”, migliorerà la qualità di vita generale. L’IA è solo un tassello del puzzle.

Se potessi far riflettere alle persone su un qualcosa di specifico, cosa sarebbe?

Viviamo in un’epoca senza precedenti. Stiamo vivendo una pandemia e un incombente cambiamento climatico. Siamo messi alla prova come specie. Sento che come umanità ci manca una narrazione comune per guardare avanti e creare un futuro in cui vorremmo vivere. Vorrei che tutti immaginassero questo futuro e iniziassero a costruirlo, affrontando e accogliendo le sfide invece di ignorarle il più a lungo possibile.

L’intervento di Rafael Hostettler nella conferenza sulla Biostasi del 2021

L’intervento di Rafael nella conferenza sulla Biostasi del 2021 è stato sicuramente uno dei più attesi e forè stato definitivamente uno dei più attesi e forse più controversi dell’intera conferenza. Rafael ha parlato della gestione del patrimonio durante la criostasi. Infatti, quando i pazienti vengono legalmente dichiarati morti perdono la proprietà dei loro beni. Quali strategie potremmo usare per accumulare ricchezza che potrebbe esserci restituita dopo la rianimazione? Se vuoi saperlo, guarda il suo discorso completo nel video qui sotto.

Conclusione

L’intelligenza artificiale sta attualmente cambiando il mondo in cui viviamo. Ogni settore, dalla sanità ai trasporti, agricoltura e intrattenimento, giusto per citarne alcuni, sta implementando soluzioni di IA. Siamo all’inizio di una rivoluzione tecnologica.

Quali incredibili possibilità ci darà lo sviluppo dell’IA? Come influenzerà specificatamente il settore della crionica? Potrebbe forse aiutare nella reintegrazione dei membri nella società dopo la loro rianimazione?

Se anche tu, come noi, vuoi vedere cosa succederà in futuro, unisciti a Tomorrow. Se invece hai domande sulla Biostasi, sentiti libero di prenotare una chiamata.

Tomorrow Bio è il provider di criopreservazione umano in più rapida crescita al mondo. I nostri piani criopreservazione all inclusive partono da soli 31€ al mese. Per saperne di più qui.